Quali strategie per i soggetti culturali che operano nel territorio?
Ne abbiamo discusso a Sassari sabato 15 ottobre nei suggestivi locali della sede della Fondazione di Sardegna in occasione dell’evento Cultural-mente – organizzato da Meridiano Zero Teatro nell’ambito del progetto Format-Azione percorsi formativi culturali e teatrali, vincitore di Funder35 nel 2015 insieme ai sottoscritti.
Nel corso della serata si sono confrontate esperienze diverse per contenuti e provenienza: teatranti che si sono riscoperti – per amore e per forza – progettisti culturali – come noi e Meridiano Zero Teatro – e che grazie alla progettazione si stanno dando una forma più definita e solida, che vada oltre l’associazione culturale
L’intento è quello di rendere il lavoro culturale – ed i progetti annessi – sostenibili.
Sia per le persone alle quali sono rivolti che per coloro che lavorano per realizzarli.
Un supporto in questo senso è quello offerto dalla cooperativa SmartIt di cui ci ha parlato il suo Presidente Giulio Stumpo: mutuo aiuto tra artisti, comunità di lavoratori che collaborano e che vengono riconosciuti per il lavoro che svolgono.
Ma i servizi per i professionisti della cultura e dello spettacolo si trovano anche nel settore pubblico, e vengono predisposti dai comuni per fornire assistenza dal punto di vista progettuale ed economico: lo Sportello Creativo gestito da Silvia Murruzzu presso l’Exmà di Cagliari ne è un esempio. Un’esperienza nata dal lavoro di ricerca “Cagliari Creativa” sui bisogni e sulle necessità della classe creativa del capoluogo sardo, il risultato è apparso chiaro: “abbiamo bisogno di essere supportati in fase di progettazione”.
Un coworking culturale, quello di Deamater Officina Creativa di Olbia, portato avanti da Marianna Deiana con un gruppo di una decina di coworkers che sostengono degli spazi di lavoro condiviso e progettano azioni per la città.
Il Teatro di Sardegna ed il suo secondo anno di gestione con Massimo Mancini: un luogo attivo oltre la programmazione teatrale, che si apre alla città, come nel caso della collaborazione con Eja TV per la creazione di uno spazio fisso per le dirette dal teatro e con progetti dedicati alla multiculturalità: NOIS il Tg dei migranti per i migranti.
Il grande teatro di esperienza di Tonino Murru della compagnia viaggiante di Burattini e Marionette Is Mascareddas che nel 2014 grazie al finanziamento della Fondazione con il Sud porta avanti il progetto La diversa fabbrica, trasformando un vecchio cinema di Monserrato in un grande teatro/laboratorio polifunzionale.
“Questa fabbrica è una diversa fabbrica, con un fine importante, la cultura”
E poi Sassari, la città e il suo fermento in ambito culturale: Aldo Addis – libraio della Libreria Internazionale Koinè, vicepresidente della Scuola dei librai italiani e socio fondatore della rete Liberos: un circuito di librai, bibliotecari, associazioni e tanti appassionati. Poi ancora il progetto della Scuola civica di cinema di Sassari con Sergio Scavio ed una collaborazione fortunata con il Comune di Sassari e la Fondazione di Sardegna che ha fatto nascere in città il primo spazio di formazione dedicato al Cinema; infine Michelle Kramers e il Festival Girovagando del Theatre en vol, nato per far riscoprire ai sassaresi il centro storico dimenticato: il teatro di strada per rigenerare centri e periferie.
Una maratona di 4 ore dalla quale è scaturito che solo lavorando sulla progettazione e sullo sviluppo di solide reti collaborative tra tutti gli operatori del settore e con le istituzioni – è possibile per le imprese culturali sostenersi e far si che i tanti progetti che si realizzano nei territori creino valore per le persone che li portano avanti e per coloro ai quali si rivolgono.
Presentazione Inmediazione | Cultural-mente | Sassari, ottobre 2016