Per la rubrica sui finanziamenti alla cultura in Sardegna dopo gli appuntamenti con il bando Culture Voucher e il bando Culture Lab ci spostiamo verso la cultura tradizionale con il bando “Domos de sa Cultura”.
Si tratta di un bando della Regione Sardegna rivolto alle imprese culturali che riguarda la tutela, la valorizzazione e la diffusione del patrimonio culturale immateriale della Sardegna.
La definizione di impresa culturale è sempre quella “allargata” del regolamento comunitario n. 651 che comprende aziende ma anche singoli professionisti e associazioni culturali e di promozione sociale. Come già visto per Culture Voucher e Culture Lab, i requisiti sono legati al possedimento di una partita iva con codice ATECO di tipo R – 90 (Attività creative, artistiche e di intrattenimento), o R – 91 (Attività di biblioteche, archivi, musei ed altre attività culturali).
La novità di questo bando “Domos de sa Cultura” è l’aggiunta delle attività con codice ATECO J – 59 (attività di produzione cinematografica e di video, programmi televisivi, di registrazioni musicali e sonore).
Per capire meglio se il bando può interessarvi, è importante chiarire cosa si intende con “patrimonio culturale immateriale”:
“le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale” (il riferimento legislativo è la Convenzione UNESCO per la salvaguardia dei patrimoni immateriali).
Potremmo integrare ulteriormente queste indicazioni con alcuni esempi sul cosa si intenda per patrimonio culturale immateriale in questo bando:
- tradizioni ed espressioni orali, compreso il linguaggio in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale (quindi tutto ciò che riguarda la lingua sarda, in tutte le sue varianti);
- arti dello spettacolo (in tema con la Sardegna);
- consuetudini sociali, eventi rituali e festivi (feste, riti, tradizioni…);
- saperi e pratiche legati all’artigianato tradizionale.
A chi si rivolge questo bando?
Agli operatori che hanno a che fare con l’organizzazione di eventi, riti e feste legate alle tradizioni locali, a soggetti che operano nel campo del teatro, della produzione video, alle emittenti televisive locali, a soggetti che gestiscono beni culturali identitari, ad artigiani, musicisti, studi di registrazione… la lista è veramente lunga!
I fondi a disposizione sono di 1.000.000 di euro e gli importi richiesti ci saranno rimborsati a fondo perduto dalla Regione Sardegna fino all’80% delle spese ammissibili – da un minimo di 15.000 ad un massimo di 150.000 euro. Per accedere alla misura Domos de sa Cultura si può presentare domanda dalle 12 del 13 febbraio fino alle 24 del 13 aprile 2017 e la procedura di assegnazione è a graduatoria (le richieste saranno valutate in base all’ottenimento del punteggio più alto e nei limiti della dotazione finanziaria).
L’ammontare totale del finanziamento a disposizione non è altissimo se consideriamo il numero dei soggetti ai quali è rivolto il bando. Immaginiamo quindi che verranno preferiti i progetti che prevedano forme aggregate e coinvolgano settori diversi (artigianato, produzione artistica, organizzazione di eventi, protezione del patrimonio…), e che abbiano una solida attività di progettazione, coerente con gli obiettivi del bando.
Consigliamo di non aspettare all’ultimo per presentare la domanda e non esitare a contattarci per ulteriori informazioni scrivendo a progettazione@inmediazione.org
La prossima volta approfondiremo le tipologie di attività che si possono progettare per i bandi di cui abbiamo parlato in queste settimane: Culture Voucher, Culture Lab e Domos de sa Cultura.